Storia dell'isola di Krk

I movimentati eventi storici dell’isola di Krk sono stati sicuramente determinati dalla sua favorevole posizione geografica (incrocio di rotte commerciali), dal clima mite, da una sufficiente superficie di terreni fertili e da un numero significativo di alture per stabilire gli insediamenti. Le prime tracce risalgono alla preistoria. Sebbene ancora sistematicamente inesplorati, i resti di questo antico passato sono stati ritrovati su colline posizionate in punti strategici (attorno alla chiesa di San Pietro a Gabonjin) e nelle grotte dell’isola di Krk.

Il periodo della supremazia romana lasciò molti resti sull’isola conservati soprattutto ai piedi di Omišalj nel sito archeologico di Fulfinum, nella baia di Soline nei dintorni della chiesa medievale situata nel sito di San Pietro e nel tessuto urbanistico odierno di Baška e Krk. I resti della cultura romana meglio conservati si trovano nei ristoranti Volsonis e Mate nella città di Krk. Il Café Volsonis è incorporato nei bastioni romani della città mentre nel Café Mate troviamo un mosaico romano ben conservato raffigurante la mitica creatura Tritone.

Le prime tracce di cristianesimo sull’isola risalgono al V secolo, quando la fede cristiana fu accettata dall’Impero. In quell’epoca vennero costruiti importanti edifici sacri in prossimità dei centri del potere tardoantico. I primi edifici datati e conservati sono la basilica paleocristiana a Mirine costruita nei pressi della città romana di Fulfinum, i resti di un’antica chiesa paleocristiana ai piedi della chiesa di San Marco a Baška e i ritrovamenti di un edificio sacro datato ai primi secoli dell’antichità e rinvenuto tra le fondamenta della cattedrale di Krk.

L’odierna isola di Krk è suddivisa in sette municipalità i cui centri amministrativi sono: Omišalj, Malinska, Dobrinj, Vrbnik, Krk, Punat e Baška. Ad eccezione di Punat e Malinska di origini più recenti, questa suddivisione dell’isola è rimasta quasi identica a quella preservata ancora dal Medioevo, quando i castelli dell’isola erano gestiti dalla famiglia principesca Frankopan sotto l’occhio vigile veneziano. Questa famiglia si occupò del mantenimento della pace sull’isola, dei rapporti giuridici ben regolati, del rispetto delle tradizioni nell’utilizzo della lingua croata e dell’alfabeto glagolitico e della manutenzione degli edifici sacri nei quali si svolgevano riti di culto. Non lontano da Vrbnik è stato conservato un vecchio castello-fortezza Frankopan chiamato Gradec mentre nella città di Krk vi è un magnifico castello Frankopan, edificio difensivo e di rappresentanza che oggi costituisce parte integrante delle mura della città.

L’incertezza che regnava nel medioevo suggerì la costruzione di insediamenti in zone collinari in modo che la posizione geografica offrisse possibilità di controllo sui terreni agricoli e protezione da possibili attacchi. Le mura della città sono conservate solo nella città di Krk, mentre nelle altre città, ad esempio a Dobrinj, i resti delle mura sono visibili solo all’interno delle spesse mura delle case situate nella cinta esterna della città. I paesi dell’isola hanno conservato fino ad oggi elementi riconoscibili dell’architettura tradizionale la quale prevedeva piccole case in pietra disposte a raggiera sulle stradine intorno alla piazza principale del paese e come segni distintivi di ogni insediamento sporgevano orgogliosamente i campanili delle chiese locali (Chiesa di Santo Stefano – Dobrinj, la Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria – Vrbnik e la Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria – Omišalj).

Questo progetto riassume in un unico luogo il ricco e secolare patrimonio culturale dell’isola di Krk dalla sua storia romana a quella moderna. Sono stati inclusi numerosi siti archeologici, fortezze, chiese e monasteri paleocristiani, medievali e moderni e altri beni culturali rappresentativi delle città dell’isola di Krk.

Patrimonio culturale dell’isola di Krk

Comittente: Ente turistico dell’isola di Krk | Responsabili del progetto: Ivana Golob Mihić, Ema Makarun, Kristina Pandža | Testi: Ema Makarun, Matija Makarun | Revisione e correzione: Gordana Ozbolt Traduzione inglese e correzione bozze: Jana Kegalj | Traduzione in tedesco: Mihaela Užar | Traduzione in italiano: Maja Lazarević Branišelj | Fonti fotografiche: Ivica Brusić -BRUJO | Supporto IT e progettazione grafica: Ljiljana Brusić | Sviluppo dell’app: Ivan Ćaleta Car, Milan Trbojević, Ivan Zubak